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351. Francesco Sforza ai membri del clero parmense 1452 marzo 14 Milano.

Francesco Sforza, considerate le lagnanze di Francesco Maletta, rimprovera i membri del clero parmense della indolenza nella raccolta dei cinquecento ducati d'oro che hanno convenuto dargli, concedendo loro otto giorni per poterli trovare.

[ 87r] Venerabilibus viris dominis de clero Parmensi, dilectis nostris.
Secondo siamo advisati per Francesco Maletta, nostro secretario, fin a qui pare che habiati facto pocha opera ad rescodere quelli ducati cinquecento ducati d'oro per li quali siti componuto cum nuy et che procedete molto tepidamente; del che ne maravigliamo assay. Per la qual cose vi confortiamo, stringimo et carichamo che subito gli vogliati provedere et mettere tal modo che li dicti dinari se habiamo de presente, al pių tardi infra octo dė proximi, che li mandarimo ad tuore. Et in questo non sia fallo, o manchamento alcuno per quanto desiderati il bene nostro, altramente non sarimo ben contenti delli facti vostri et ce dariti materia de dolerce de voy. Data Mediolani, die xiiii martii 1452.
Christoforus de Cambiago.
Cichus.