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485. Francesco Sforza al commissario di Pontremoli. (1452 aprile 20 Milano).

Francesco Sforza chiede che il commissario di Pontremoli si informi discretamente sulla gente che ha Galeotto Campofregoso, come sono fornite le fortezze di quelle terre che ha dai marchesi di Villafranca, e volendo impadronirsene, quanti fanti necessitano. Sia in questo molto preciso e non trattenga più di un giorno il cavallaro che gli manda per la risposta.

Commissario Pontremuli.
Perché voressimo intendere che gente ha Galeocto da Campofregoso et como sta fornito et ha fornito le forteze delle terre, quale tene alli marchexi de Villafranca, perché intendimo pur metterli ad nostra possanza in casa, et quanti fanti andarrano per havere dicte terre, et in quanto tempo se poriano havere, volimo che subito, recevuta questa, tu te informi dilligentemente et secretamente, non parlando de questo cum homo del mondo, te informi de tucte le predicte, et poy subito ne advisi per questo cavallaro, quale mandamo là aposta per questa casone, non tenendolo più lì che uno dì. De tucte le predicte cose chiaramente, et maxime delli fancti, che bisognano per havere dicte terre, non dicemo de cavalli, perché semo certi per haverle non gli bisogna cavalli, et fa' che habiamo presto tua resposta. Data ut supra.
Marchus.
Cichus.