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503. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Lizana e Panigale. 1452 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza ordina al comune e agli uomini di Lizana e Panigale che, perché il marchese di Ferrara li disobbliga e li fa rimettere in libertà, stiano a quanto dirà loro il commissario di Pontremoli, che il duca manda espressamente, e facciano quanto, a suo nome, comanderà.

[ 129r] Comuni et hominibus Lizane et Panigale.
Perché lo illustre signore el marchexe de Ferrara è contento et de bona voglia de disobligarve et manda là uno delli suoy ad mettervi in libertade, mandiamo nuy là el nostro commissario de Pontremolo presente exhibitore, al quale habiamo commesso ch'el ve dica per parte nostra quanto intenderiti da luy. Pertanto vi caricamo, stringimo et vogliamo che in tucto quello ch'el ve dirà per parte nostra li debiati credere quanto ad nuy medesmi et etiam exequire et intregamente fare quanto vi comandarà per parte nostra, non altramente che se nuy proprii vi comandassimo. Data Mediolani, die xxvi aprilis 1452.
Bonifatius. Cichus.