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504. Francesco Sforza al commissario di Pontremoli. 1452 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza, certo che il commissario di Pontremoli sia già informato da Antonio da Trezzo, che il marchese di Ferrara ha disobbligati i luoghi e gli uomini di Lizana e Panicale e manda un suo messo per metterli in libertà, comanda a detto commissario di trovarsi e accordarsi con l'inviato del marchese. Rimessi in libertà luoghi e uomini, presenterà poi loro le sue lettere di credenza e, a nome del duca, comanderà di prestargli obbedienza e prenderà possesso dei luoghi.

Commissario Pontremuli.
Perché lo illustre signore messer lo marchexe de Ferrara mò è contento de desobligare li lochi et homini de Lizana et Panigala et metterli in libertate et ha deliberato mandarci là uno delli suoy ad fare la dicta disobligatione et ad meterli in libertate, como crede saray advisato de l'andare suo per lettere de Antonio da Trezo al quale scrivimo che te ne advisi, vogliamo che havuto el dicto adviso, subito te retrovi cum quello tale che mandarà el prefato signore marchexe prima che andiati alli dicti luochi per havere intelligentia cum sì insiema. Puoi vero, andato là postmodum che li dicti luochi et homini saranno posti i(n) libertade, vogliamo che subito presenti alli dicti homini questa alligata lettera de credenza in ti, et tandem comandaray per nostra parte che te prestano obedientia quanto ad nuy proprii, recerchando de havere el dominio et la tenuta d'essi luochi in te a nome nostro omnino, non manchandoli tu dal canto tuo ad fare quanto te parerà bisognare, perché omnino habii la tenuta d'essi, certificandoli che da nuy saranno sempre benissimamente tractati, siché restaranno ben contenti sempre de facti nostri. Data Mediolani, die xxvi aprilis 1452.
Bonifatius. Cichus.