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6. Francesco Sforza al commissario di Pontremoli 1452 dicembre 26 Lodi.

Francesco Sforza si compiace con il commissario di Pontremoli per il bando di impiccagione da lui emesso contro Domenico Torsone e Tomeo Gravagna, autori di aggressioni, furti e rapine ai danni di cavallari da Borgo e da Firenze e gli comanda di usare contro di loro la durezza necessaria in modo che la loro punizione sia d'esempio agli altri.

Comissario Pontremuli.
Inteso quanto scrive per tue littere haver dato el bando della forcha contra Dominico de Torsone et Thomeo de Gravangna, Pontremulesi, per lo assalto et robaria che hanno facta alla strata contra quilli cavallari dal Borgo et da Firenza, dicemo ch'el ne piace. Et in quanto sia facto cum raxone et iustitia, como siamo certi habii facto, siamo contenti che habia loco, et non solum, per tenore de queste nostre littere lo confirmamo et approbamo, ma ne pare volimo, et expresse te commandiamo, che cum ogni tua cura et dilligentia, sforzandoti de haverli in le mano, debii usare contra loro ogniuna aspreza te sia possibele, perché siano puniti et castigati de questo suo malfare, in modo che siano exempio ad altri de non commettere simili excessi, et loro non se possano vantare d'essere campati impuniti de tanto (a) excesso perché a nuy pare che non se li possa fare tanto male, che non ne meritano molto più. Data Laude, die xxvi decembris 1451(b)
Marcus.
Cichus.
Ser Iohannes.

(a) tanto in interlinea.
(b) In A 1452.