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64. Francesco Sforza a Biagino Spongate 1452 gennaio 8 Lodi.

Francesco Sforza scrive a Biasino Spongata, castellano di Gusalegio, sul motivo per cui non ha consegnato la rocca a Maccarono da Bologna venuto lì con due lettere ducali. Inteso che si trattava solo dei denari dovutigli, il duca gli ribadisce la sua intenzione di pagarlo aggiungendo di aver scritto a quegli uomini intal senso. Gli manda il referendario di Parma con Maccarone, che lo salderà in contanti in modo che possa fare la consegna della rocca.

Blasino Spongate, castellano Gusalegii.
Per questo messo havimo recevuto la tua lettera et inteso quello ne scrivi della excusatione fai per che casone non hay consignato quella rocha nostra ad Macharono da Bolongna quale havimo deputato castellano lì, il quale è vinuto lì due volte cum nostre lettere. Respondendo, ti dicimo che alla prima nuy presimo un pocho de despiacere che non gli havessi consignato quella rocha, perché non sapevamo la cassone; ma inteso mò per la tua lettera che non gli l'hay consignata per li dinari deve havere delle paghe tue, siamo remasti piacenti et satisfacti, perché nostra intentione è tu sii pagato anzi ti parti de lì, como scripsimo ad quelli homini, delli quali se maravigliamo che non habiano ubedito le nostre lettere. E pertanto nuy mandarimo lì il nostro referendario de Parma insieme cum Macharono, il quale provederà seray (a) contento de quello devi havere, siché, como saray satisfacto, consignarai, remossa ogni casone, la rocha ad Macharono et poy viniray da nuy, che non te mancharemo de offitii, como merita la fede tua et de tucta la casa tua verso nuy. Laude, viii ianuarii 1452.
Cichus.

(a) Segue pagato depennato.