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645. Francesco Sforza a Leonardo Arlotto, economo di Parma. 1452 luglio 7 "apud Trignanum".

Francesco Sforza addebita alla negligenza di Leonardo Ariotto, economo a Parma, il credito di Cristoforo Torelli sull'assegnazione a lui fatta. Tenendo presente che lo Sforza vuole ai suoi servizi gente che esegua le disposizioni ducali, lo esorta a riscuotere presto il rimanente di quanto dovuto dal clero per soddisfare Cristoforo e poi rendicontargli la somma ricevuta.

Leonardo Arlotto, iconumo nostro Parme.
Como siamo certi tu sii informato el magnifico conte Christoforo Torello resta havere della assignatione sua libre de imperiali; et questo è proceduto da ti per la tua negligentia et tardità, et per volere piutosto compiacere ad altri che ad nuy, che siamo certissimi se tu havissi voluto usare quella diligentia et solicitudine che debitamente devi fare, seriano mò rescossi tucti quilli dinari che se restano ad rescotere del chiericato di quella nostra città. Donde per questa ti dicimo, et expressamente comandiamo che debii usare ogni dilligentia, cura et solicitudine per rescotere prestissimo dicti dinari, et che deli primi recuperaray, vogli intregamente satisfare dicto conte [ 162v] Christoforo Torello, facendo per modo che de questo facto non habiamo casone scrivertene più; altramente ne sarrà necessario provedere al facto nostro altramente perché vogliamo gente che fazano li facti nostri et non quilli del compagno per desconzare li nostri. Et advisarayne delli dinary haveray dati al dicto conte Christoforo et quando sarrà fornito de spazare. Data in castris nostris apud Trignanum, die vii iulii 1452.
Zaninus.
Cichus.