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709. Francesco Sforza al conte Francesco della Mirandola 1452 agosto 1 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive delle congratulazioni ricevute da Francesco della Mirandola per la vittoria di Cassine e dei sentimenti che li uniscono. Per quanto riguarda Simone Arrigone che va dicendo essere portatore di pratiche con licenza ducale, cosa non vera, gli chiede che, capitando nelle sue terre, lo arresti e lo avvisi della cattura.

Comiti Francisco dela Mirandula.
Respondendo ad quanto la magnificientia vostra ne scrive per la sua littera ralegrandose della victoria havuta per li nostri contra el signore Guillelmo, dicimo questa ad nuy non essere cosa nova et siamo certi che la magnificientia vostra ne ha preso consolatione et conforto, quanto s'el fosse stato suo proprio facto, como è, perché potiti sempre disponere et fare cavedale de nuy et deIIe cose nostre quanto delle vostre proprie, et ve ne rengratiamo summamente.
[ 184v] Appresso dicimo che de quanto ha facto la magnificientia vostra verso quello Simone Arrigone ne restiamo advisati et contenti perché siamo certi la magnificientia vostra ha facto ogni cosa a bon fine. Ma per dechiararvi la conditione d'esso Simone, ve advisamo como luy è uno tristo et captivo, che sempre se è dilectato de andare menando pratiche; et perché luy dice avere licentia da nuy, dice una grande busia, che may non li dessimo licentia. Pertanto pregamo la magnificientia vostra che, capitando per l'avvenire dicto Simone in le terre vostre, vi piacia farlo destenere et metterlo in loco non possa fugire, et advisarne della presa sua, perché subito advisaremo la magnificientia vostra quello ne doverà fare. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die i augusti 1452.
Iohannes.