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708. Francesco Sforza al podestà di Parma e a Oldrado da Lampugnano 1452 agosto 1 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza avverte il podestà di Parma e Oldrado Lampugnani che Simone Arigone, bergamasco, fa la spola tra Monferrato e Venezia portando pratiche. Vuole che lo fermino e avvertano l'ufficiale delle bollette e i conestabili delle porte e lo tengano sotto custodia, non rilasciandolo senza sua autorizzazione. Altrettanto si è scritto al luogotenente di Piacenza.

Potestati Parme et domino Oldrado de Lampugnano.
Sole spesse volte far transito per quella nostra città uno Simone Arigone, bergamascho, homo de picola statura, che va inanzi et indreto da Monferrato a Venesia menando pratiche, como siamo advisati. Et perché deliberamo per ogni modo s'el ha ad continuare quello camino de haverlo in le mane, volimo debiati, recevuta questa, avisare lo offitiale nostro dele bolecte et li conestabili delle porte che, capitando dicto Simone lì, ve ne faciano advisati et vuy lo faciati destenere et metterlo socto bona custodia et non relassandolo senza nostra licentia. Et avisaci subito como averiti facto, et admonire dicti offitiali et conestabili che de questo facto non ne fazano mentione con persona del mondo, ad aciò quello Simone non venisse a presentirlo per qualche via, et haverne noticia como poteria havere. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die i augusti 1452.
Iacobus de Rivolta.
In simili forma locumtenenti Placentie.
Iohannes.