Registro n. 14 precedente | 707 di 1952 | successivo

707. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1452 luglio 30 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto trovi una sistemazione a San Pietro in Cirio, o in altra villa, verso Piacenza, per Francesco da Vezzano, Giacomo da Modena, Pizone da Piacenza e Antonio da Sicilia, presi ai suoi servizi e che portano con loro 14 cavalli, per i quali Teseo farà dare la tassa usata per i soli cavalli vivi e che detti uomini assicurino con giuramento essere loro. Chiede infine a Teseo di far sì che abbiano dell'altra biada per i cavalli.

Theseo de Spoleto.
Habiamo conducto novamente alli nostri servicii Francesco da Vezano, Iacopo da Modena, Pizone da Pisenza et Antonio da Cicilia, homini d'armi, quali sonno novamente vinuti da canto delli inimici, et credimo habiano menato seco xiiii cavalli.
Pertanto vogliamo che, recevuta questa, subito li provedi de alogiamento a San Petro in Cirio, overo in qualunque altra villa, como te parerà, verso Piasenza, per loro et per li cavalli che hanno ali quali vogliamo faci dare la tassa al modo usato per li cavalli solamente che condurranno vivi, che siano suoy et non d'altri, el che haveray ad intendere per loro sacramento o per qualunqua altra via te parerà, perché non fazano fraude. Et faray che dicta tassa la possano havere aciò possano vivere. Et demum provederay che habiano qualche biada per li dicti loro cavalli vivi per quello miglior modo te parerà, aciò possano sustentare essi suoy cavalli, [ 184r] advisandote che non vogliamo che la dicta tassa sia più che per l'usata, perché dicti homini d'arme pur trovaranno delle herbe et strami fora. Ma como te dicimo vogli adaptare la cosa como meglio parerà a te, perché cum la dicta tassa habiano qualche poca biada per essi cavalli. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxx iulii 1452.
Bonifacius.
Cichus.