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732. Francesco Sforza a Boccaccino Alemanni e a Matteo da Pesaro 1452 agosto 11 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza informa Boccaccino Alemanni e Matteo da Pesaro che sono passati da lui conestabili di fanti che ha indirizzato ai Dieci della Balia perché li assumessero al servizio di Firenze, assicurando i Dieci che lascia solo a loro la valutazione se accettare quelle persone.

[ 190r] Bocchacino de Alemannis et Matheo de Pisauro.
In questi dì passati sono venuti da nuy dal canto de Venetiani più conestabili et fanti da pede, et nuy li havimo drizati tucti là cum nostre lettere directive a quelli magnifici signori Dece dela Balia in recomendatione loro, confortandoli et pregandoli ad volerli acceptare alli servitii de quella excelsa comunità. Et perché poria essere che li prefati signori Dece se maravigliariano de tanta gente quante mandiamo de là cum dicte nostre lettere, ve committiamo et volimo ve debiati retrovare cum li prefati signori Dece et advisarli per nostra parte che, quantuncha mandiamo de là tancti fancti cum nostre lettere, nondimeno remettiamo alle prudentie loro che acceptino o non acceptino se non chi li piace, recordandoli appresso che ogni nostro studio è de deviare le gente deli nimici. Et quando sonno venute qua nuy non sappiamo que farne se non mandarle de là, aciò non habiano ad essere più ali servitii delli inimici; ma come è dicto, nuy remetiamo alla dispositione loro che aceptino chi li pare, et cussì volimo gli dicati per nostra parte. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xi augusti 1452.
Irius.
Cichus.