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877. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto (1452 settembre 16 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza avvisa Teseo da Spoleto, in merito ai due fratelli che hanno accordi con i nemici, dell'arrivo oggi a Cologno di Alessandro da Foligno con il compito di prenderli. Quanto a Tommaso Sonzino, ha comandato a Oldrado che venga tradotto a Cremona. Per quel che riguarda il fare guerra a Brescello, lo avverte che fino a che non sarà spirata la tregua, cioè martedì, solo allora dirà a Oldrado di muoversi su tutti i fronti. Vuole avere subito i nomi degli assenti da quella terra, indicandone il motivo e dove si trovano.

Theseo de Spoleto.
Theseo, respondendo ala toa lettera circha quelli dui fradelli che menanno tractato in quella nostra terra, ti advisamo como ogi agiongerà Alexandro da Foligno, nostro fameglio, ad Colorgno al qual havemo commesso che li faza pigliare, siché haveray ad intendere como haverà facto et subito ne advisaray. Al facto de Thomaso Sonzino che ha in presone domino Oldrado, ti advisamo como havemo scripto opportunamente et ordinato che serà conducto et menato ad Cremona, siché, circha ciò, per ti non reste ad fare altro. Al facto de fare guerra ad Bersello, ti dicimo como per una altra te havimo scripto che non debii lassar fare novitate alcuna per fino a lunedì proximo per tucto il dì per respectu dela tregua che dura fin ad quel dì, ma da martedì in là, incominciando ad quello medesmo, siamo contenti che li faccie fare guerra da ogni lato, et cusì poi scrivere ad domino Oldrado.
Ceterum volimo (a) che sappi, a nome per nome, tucti quelli homini che de presenti se retrovano absenti da quella nostra terra, o per confinati, o per mercantia, o per qualunqua altra caxone et dove essi sonno, et subito ne li mandarai descripti per una toa scripta, clarificando bene chi sonno et per qual casone sonno de fora et in que locho, ad ciò restamo advisati del tucto. Ut supra.
Bonifatius. Cichus.

(a) Segue per depennato.