Registro n. 15 precedente | 1309 di 1468 | successivo

1309. Francesco Sforza a Tommaso da Rieti, al Regolatore e ai Maestri delle entrate ordinarie 1457 agosto 7 Milano

Francesco Sforza fa presente a Tommaso da Rieti, consigliere, al Regolatore e ai Maestri delle entrate ordinarie che Angelo da Rieti, incaricato dal 1453 a coprire l'ufficio di auditore, gli ha ricordato che gli era stata assegnata una provvisione annua di 300 ducati d'oro, mentre dalla Camera non ha percepito in moneta che ducati equivalenti, al singolo ducato, cioè 64 soldi. Il duca dispone quindi che Angelo sia soddisfatto e ordina che per il passato mancato pagamento gli si diano cento ducati d'oro e in oro, e che in seguito abbia un pagamento pari a quello dei membri del Consiglio di giustizia.

Domino Thome de Reate, consiliario, et Revisori, necnon Regulatori et Magistris intratarum ordinariarum.
El spectabile doctore misser Angelo da Riete, nostro auditore, ne ha facto dire che, havendogli nuy fin del'anno corso 1453, quando el tolsemo al'officio d'essa audientia deputata annuale provisione de ducati trecento d'oro, non ha havuto dala Camera nostra el pagamento de dicta provisione in quattro anni continui, cioè del predicto anno per tucto l'anno 1454 inclusive, si non ad rasone de soldi lxiiii per ducato, dove se credeva essere pagato ad quello computo che è corso lo ducato in oro. Et perché ne fa rechiedere che se dignamo providere ch'el sia satisfato del sopra più, scilicet che monta deli lxiiii soldi insino al precio del ducato d'oro, il che ascenderia libre dece, vel circa. Per tucto lo tempo deli dicti quattro anni, siamo contenti et volemo che, non essendo pagato dicto misser Angelo dela predicta provisione fino al soprascripto computo, com'è dicto de sopra, gli faciate dare et pagare ducati cento d'oro in oro, overo in moneta, quanto montano li dicti cento ducati d'oro in oro del [ 409r] dicto sopra più che gli resta; et questo gli daxemo per integro pagamento de tucto el tempo passato, cioè per tucto el dicto anno 1454 inclusive deinde in antea resta al pagamento gli è per nuy ordinato, cioè in pari gradu de quelli del nostro Consiglio de iusticia, come appare per nostre lettere, quale da nuy havete sopra ciò, ad le qual se referiamo superinde, faciendo fare qualunche bollete et scripture seranno opportune. Mediolani, vii augusti 1457.
Advena.
Franciscus Sfortia, et cetera.
Cichus.