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161. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1452 maggio 12 Milano

Francesco Sforza fa presente al Regolatore e ai Maestri delle entrate che Matteo da Pesaro gli ha fatto pervenire da Venezia settanta braccia di cendato torto crimisi in ragione di un ducato 1/8 di Venezia al braccio, computati il dazio e il trasporto fin qui; cinque pezze di sinabaffo per uso del duca in ragione di ducati 6 ½ veneziani alla pezza, computati dazio e trasporto, il che comporta un totale di ducati 111 ¼ veneziani. Oltre a ciò Matteo ha pagato per servizi ducali 100 ducati. Il duca ordina loro che paghino a Matteo 111 ½ ducati veneziani e 100 ducati.

Regulatori et Magistris intratarum.
Perché Matheo da Pesaro ce ha facto venire da Venesia braza setanta de çendato torto crimisi ad rasone de ducato uno et uno octavo de Venesia el brazo, computato datio et victura fin qui, et item peze cinque de sinabaffo per nostro uso ad raxone de ducati sey et mezo, pur Venetiani, la peza, computato datio et victura, ut supra, che fa in summa ducati cento undeci et un quarto Venetiani. Et oltra ciò, ha pagati per nostri servitii ducati cento, de soldi sesanta quatro per ducato, deli quali, del'uno e del'altro, vogliamo, et cussì vi commandiamo gli faciati dare et stare contento dicti ducati 111 1/2 Venetiani, et ducati cento 100 de soldi sesanta quatro, perché gli haviamo promesso et cussi è nostra intentione. Data Mediolani, die xii maii 1452.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsi. (a)
Iohannes.


(a) A margine: Pro domino Matheo de Pisauro.