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208. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1452 luglio 20apud Trignanum

Francesco Sforza fa presente al Regolatore e ai Maestri delle entrate che al conte Filippo Borromeo aveva fatto, per compensarlo della sovvenzione prestatagli, un'assegnazione di 6400 lire sul dazio delle grasse di Milano degli ultimi cinque mesi dell'anno. Il conte ha ricevuto solo lire 2400, e ancora gli spettano lire 4110. Di queste il saldo verrà fatto per metà dai dazieri e l'altra metà spetterà al duca che lascia libertà di scelta sui dazi.

[ 114r] Regulatori et Magistris intratarum.
Per certa subventione de dinari che l'anno passato ne fece el magnifico conte Filippo Bonromeo, tra gli altre assignatione che gli fecimo, ne hebbe una sul datio dele grasse de quella nostra cità de Mediolano neli ultimi mesi cinque de libre 6400, como seti informati, dele qual dice non havere retracto se non libre 2290. El perché, restandoli de directo libre 4110 ne ha facto cum instantia preghare vogliamo provedere che el sia satisfacto. Intendendo noy adoncha che per li restori facti ali datieri del'anno passato et per alchuna quantità denari tollemo da loro, specta a noy paghare dicto conte Filippo per la mità de diete libre 4110, et per l'altra mità a dicti datieri, volendo per ogni modo far contento esso conte Filippo et cum luy mantenersi el credito, visto che a tutti li nostri bisogni è sempre prompto, ve commettiamo et volimo che per la parte tocha a noy gli ne faciati assignatione suli datii de quella nostra cità de Mediolano del'anno avenire, 1453, quali più gli sarano accepti et cum quella certeza poterete maiore, siché resti contento. Et per (a) la parte che tocha alli datieri, provedeti sia cauto de haverli a tempi debiti et non gli sia manchamento. Ex castris apud Trignanum, die xx iulii 1452.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) In A perché con che depennato.