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263. Francesco Sforza a Gabriele de Oldovinis 1452 ottobre 5 apud Lenum

Francesco Sforza dice a Gabriele de Oldovinis di aver scritto ad Antonio Treco, disponendo che Gabriele lo sovvenzioni di 1000 ducati. Siccome al duca occorrono adesso 100 ducati d'oro, che intende donare al segretario del re di Francia, manda da Gabriele il suo famiglio Donato, cui darà subito detta somma, se ben, gli dice, dovesti impegnare Cremona. Faccia come crede, purché entro sera dia i denari a Donato.

[ 127v] Prudenti dilecto nostro Gabrieli de Oldovinis.
Dilecte noster, havemo scripto ad Antonio Trecho ne voglia subvenire de mille ducati, et siamo certi che mò te debbia havere scripto ne debbi dare dicti 1000 mille ducati ad ogne nostra petitione, et se non l'ha facto, lo farà certamente. Pur, perché al presente havimo bisogno de cento ducati d'oro, li quali volemo donare ad uno secretario dela maestà del Re de Franza, mandamo lì Donato, nostro famiglio, presente latore, ad tuore dicti cento ducati, li quali darà poi al prefato secretario segondo li havemo commesso. Pertanto volemo, et per la presente te dicemo debbi subito, visis presentibus, senza dimora alcuna dare et numerare al prefato Donato dicti cento ducati in oro. Et in questo non manchi, se mai pensi farce cosa grata, et se ben dovesti impegnare Cremona, siché provedi mò como te pare, purché tu spazi dicto Donato questa sera, al quale Donato daray anchora dece pezzi d'oro per dare a Zoanneo, araldo dela prefata maestà. Ex (a) castris nostris felicibus apud Lenum, die v octobris 1452.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) Segue ducatis depennato.