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388. Francesco Sforza a Pierguido Torelli 1453 marzo 31 Milano

Francesco Sforza scrive al conte Pierguido Torelli di aver inteso dal segretario ducale Francesco Maletta e da Tomaso, suo cancelliere, della generosa offerta che è disposto a fargli di 1000 ducati d'oro, che egli accetta de buona voglia e lo invita a versarli al referendario di Parma. La restituzione la rinvia a gennaio e febbraio del 1454 sopra le prime entrate et migliore della cità de Parma, perché non ne potesse seguire alchuno mancamento.

Comiti Petroguidoni Torello.
Carissime noster, da Francischo Malecta, nostro secretario, et Tomasso, vostro cancellero, havemo inteso la liberalissima proferta delli milli ducati d'oro, de quali ne volete subvenire ad questi nostri urgentissimi bisogni, la quale offerta nui l'havemo havuta gratissima quanto dire si possi, et cossì l'acceptamo de bonissima voglia, comendandovi et regratiando singularmente de tanta liberalità et tanto amore quanto ce demostrate, benché de voi et tucta la casa vostra non habiamo mai havuto altro concepto che se fosti generato delle carne et ossa nostri proprii. Piaciavi adunque fare numerare li dicti milli ducati de presenti al Referendario nostro de Parma, al quale scrivimo [ 157v] opportune per l'assignatione vostra. Et cussì per le presente vi la ratificamo et promectemo liberamente sopra la fede nostra de farveli respondere et pagare integramente sopra le prime intrate et megliore della cità de Parma in li primi dui mesi, zoè zennaro et febraro dell'anno 1454 proximo futuro, del qual termino piazavi restare bem contento, perché nui l'havemo voluto tuore uno pocho più longho per attendere, che abreviarlo che ne potesse seguire alchuno mancamento, perché ad ogni modo faremo li harete senza exceptione alchuna. Siché vogliate farli numerare de presenti al dicto Referendario, perché ne farite grandissimo servitio, el quale resultarà in bene nostro et vostro. Data Mediolani, die ultimo martii 1453.
Christoforus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.