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621. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1453 settembre 6 apud Gaydum

Francesco Sforza fa presente al Regolatore e ai Maestri delle entrate che vuole avere per intera l'assegnazione fatta dai Genovesi, non accettando la scusa che il referendario di Lodi ne spese parte per la malattia di Corrado, né avallando le spese straordinarie addotte. Vuole che a Pigello facciano l'assegnazione di cento ducati sulle entrate ducali del prosssimo anno, ducati che il consigliere Tommaso da Rieti trattenne da quelli portati a Pigello da Firenze.

Regulatori et Magistris intratarum.
Havimo inteso quello ne scriveti, concludendo infine como el referendario nostro de Lode ha speso li denari de Zenoesi del mese passato, cossì per la malatia de Conrado, como per altre spese extraordinarie, et che vuy ne fati la scusa vostra se quelli denari mancharano; unde respondendo, ve dicimo che nuy per modo alchuno non intendimo havere accepti dicti denari. Siché gli remetteti mò como ve pare, che della dicta assignatione de Zenoesi non manchi uno dinaro. Et ad questo non fati excusatione né replicatione alchuna.
[ 211r] Ad Pigello siamo contenti et volimo faciati assignatione suso le intrate nostre del'anno advenire de ducati cento, quali se retene domino Thomaso da Riete, nostro consigliero, de quelli denari portava ad Pigello da Fiorenza, per modo che esso Pigello sia satisfacto de questi cento ducati insieme con li altri deve havere. Apud Gaydum, die vi septembris 1453.
Zanetus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Iohannes.