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1004. Francesco Sforza al referendario di Pavia (1454 febbraio 25 Milano).

Francesco Sforza conferma al referendario di Pavia di aver inteso dalle sue lettere l'accusa che gli muovono gli uomini d'arme di osservare le loro esenzioni a suo modo. Ha preso atto di quanto da lui evidenziato circa il danno che ne deriverebbe alla Camera ducale per il risarcimento che chiederebbero i dazieri per la mancata osservanza della disposizione dei Maestri delle entrate sugli incanti. Il duca vuole che detta disposizione sia osservata e lo assicura che agli uomini d'arme darà la risposta conseguente a quanto gli ha scritto.

Referendario nostro Papie.
Havemo recevuto le vostre lettere circ'al facto de quelli nostri homini d'arme, quali se gravano non gli siano observate le sue exemptione a loro modo, alegando vuy etiamdio il preiuditio ne seguiria ala Camera nostra per respecto al ristauro domandariano li dacieri, et lo potriano domandare non observando el capitulo ordinato per li Maystri del'intrate nostre sopra li incanti; et ve respondemo che sia observato el dicto capitulo.
Et retornando a nuy li dicti homini d'arme per questa cagione, gli daremo quella respuosta che ne parerà conveniente, siando avisati da vuy de quello che siamo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.