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1074. Francesco Sforza ai nobili, al comune e agli uomini della Guazzola (1454 marzo 12 Milano).

Francesco Sforza ricorda ai nobili, al comune e agli uomini della Guazzola che, lo scorso anno, tolsero armi e carriaggi a Gabriele da Milano e a Matteo da Pavia, fratelli e compagni di Bartolomeo Colleoni, quando da Bartolomeo, che era di là, se ne fuggì Opicino Rivero, suo condottiero, armi che non restituirono neppur quando glielo scrisse il Colleoni. Ora il duca ordina alla gente di Guazzola di consegnare ai due fratelli dette cose che, dicono, si trovano presso Battistino da Corte.

Nobilibus, comuni et hominibus dela Guazola.
Gabriello da Milano et Matheo da Pavia, fratelli et compagni del magnifico Bartholomeo Colione, nostro capitaneo, ce dicono che nel tempo che Bartholomeo predicto se trovava questo anno proximo passato delà, fugendose da luy, Opicino Rivero, suo conductero, pare per vuy fosse tolte et retenute certe arme et cariagi deIli predicti fratelli, per la restitutione deIe quale, havendove già scripto dicto Bartholomeo, non gli volse essere date. Pertanto, venendo de presente ambiduy per dicte sue cose, quale dicono essere presso uno Baptistino da Corte, volemo et ve comandamo gli debiate senza contradictione restituire; et non sia fallo alcuno aciò se possano mettere in puncto quelle mediante. Data ut supra.
Andreas Fulgineus.