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114. Francesco Sforza a Filippo de Landulfis, abate di Acqualonga (1453 agosto 19 "apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive a Filippo de Landulfis, abate di Acqualonga, d'aver bene inteso che lui è disposto a qualsiasi confronto, ma quel che lui,duca, vuole è che lui, abbate, si porti da lui.

Reverendo domino Filippo de Landulfis, abbati Aquelonghe.
Havemo recevuto vostra lettera de dì xiiii del presente et inteso quanto scriveti che per verificare et apparangonare el dicto vostro sete apparechiato farne ogni parangone et de mantenere a zascuno denante ala soa presentia el dicto vostro. Dicemo che, quantunque ad nuy non sia dubio alcuno in questo, ma solo per dilucidare et chiarire talmente questa cosa che habbia fine, ve dicemo che vogliate, recevuta questa, venire qua da nuy et non vole mancare. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.