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1159. Francesco Sforza al capitano della cittadella di Piacenza 1454 marzo 27 Milano.

Francesco Sforza scrive al capitano della cittadella di Piacenza d'aver saputo che, su richiesta del Colleoni, ha fatto sequestrare i beni di Pietroantonio da Perugia, già uomo d'arme colleonesco, ma ha pure inteso che ha rinchiuso nella cittadella la moglie, che "é pur donna, quale non sta bene in ogni loco". Vuole, perciò, che, se vi fosse lì Feracino o altri per il Colleoni, accenni a ciò e, se Pietroantonio darà idonea garanzia di consegnare a ogni richiesta la moglie e le cose sequestrate, la liberi subito e dissequestri le dette cose. Nella polizza: è intenzione ducale che Benedetto liberi la donna di Petroantonio e dissequestri le sue cose. Se Ferracino o altri dil Colleoni mostrerà la lettera ducale e Benedetto dirà quel che gli parerà.

Capitaneo nostro citadelle Placentie.
Havemo inteso como tu hay, ad instantia del magnifico Bartholomeo Coglione, facto sequestrare le cose et beni de Petroantonio de Perosa, già homo d'arme d'esso magnifico Bartholomeo, quale luy ha in quella nostra cità, et destenuto la mogliere, et factola menare lì in citadella. Et quantunche tu non possi havere fallito ad havere facto quello t'ha rechiesto il prefato magnifico Bartholomeo, il quale pò commandare ali nostri como nuy stessi, como ha possuto nel passato, tamen ne pare, considerato che questa é pur donna, quale non sta bene in ogni loco, como se fosse uno homo, se gli debia havere respecto; unde te dicemo che, essendo lì Feracino o altro per il magnifico Bartholomeo, debi trovarli et dirli de questo facto. Et, dando esso Petroantonio idonea segurtade de consignarti ad ogne toa peticione la mogliere et quelle cose havite facto sequestrare et non lassarle movere de quella nostra cità senza toa licentia, faray subito liberare la donna sua, et così le cose sequestrare faray cavare de sequestro, perché, havute dicte securtade, non potrà fugire esso Petroantonio il debito. Data Mediolani, xxvii marcii 1454.
Zanetus.
Iohannes.
Poliza.
Benedicto, nostra intentione è che tu liberi la donna de Petroantonio et che fazi liberare le cose soe de sequestro; ma se Ferracino o altro de quelli del magnifico Bartholomeo, é lì, tu li poray monstrare questa nostra lettera et dirli sopra ciò ad bocha quello che ti parirà. Data ut in litteris.
Cichus.