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1267. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza 1454 aprile 24 Milano.

Francesco Sforza informa il luogotenente di Piacenza di avere il giorno prima personalmente rimproverato Melchione da Rimini per le lamentele che di lui gli aveva fatto Morello di Pavia per molestie ai suoi uomini residenti a Genova con furti di bestiame e per "novitate" perpetrate contro i bergamini, per rivendicare suoi diritti. Il duca intima al luogotenente di provvedere che sia revocata ogni "novitate" contro Morello e che si facciano ritornare i bergamini allontanatisi da Genova a causa di Malchione, che se avesse qualcosa da rivendicare, gli si dica di portarsi dal duca per attestare i suoi diritti.

Locumtenenti nostro Placentie.
Fin l'altro dì, trovandose qua da nuy domino Melchione de Arimini, gli dicessemo d'una lamenta, la quale n'haveva facta de sì domino Morello da Pavia per casone d'alcune molestie facte contra li suoi habitanti nel suo loco de Zenua; et lo admonessemo che cessasse de fargli novitate; et pare, secundo havemo inteso per querella d'esso domino Morello, che esso domino Melchione gli ha facto robbare alcune bestie et scomiato alcuni bergamini, et etiamdio factogli fare altre novitate; dela qual cosa ne maravigliamo, perché ne pare che de si stesso non dovesse pigliare ordine de fare simile novitate, dato che pretendendose poderlo fare de rasone. Et perché de ciò ne prendemo molestia, comandiamoti che statim provedi che sia liberamente revocata ogne novitate facta contra esso domino Morello, facendo retornare, se alcuni bergamini o altri homini fossero partiti, dal dicto loco de Zenua per casone d'esso [ 340v] domino Melchione. Et se esso se gravasse de cosa alcuna, comiteragli che vegni qua da nuy con le raxone soe, perché gli faremo aministrare iusticia. Data Mediolani, die xxiiii aprilis 1454.
Bonifacius.
Cichus.