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1445. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1454 maggio 13) Milano.

Francesco Sforza rimprovera il luogotenente di Lodi perché, benché gli abbia espresso "l'altro dì" il suo desiderio per l'ornamento della città e per la sistemazione delle strade per cui gli ha mandato l'ingegnere ducale, Pietro da Como, non si sia cominciato a far qualcosa. Siccome é molto importante il "dicto reconciamento", vuole che si inizino ai lavori e si dia aiuto a Pietro.

Locumtenenti nostro Laude.
Desiderosi molto del'ornamento de quella cità nostra et del reconciamento delle strate de quella, ve scripsemo l'altro dì, como vuy intendesti, et ve mandassemo là magistro Pedro de Como, nostro ingegnero, al quale facemo commissione de fare acontiare le dicte strade, como siamo certi vuy havete inteso, anche non é adcomentiato ad fare cosa alchuna; del che ne maravigliamo molto, et questa non é la diligentia che vuy doveti usare in questa facenda. Et perché nuy siamo molto apetitosi del dicto reconciamento, denovo ve repplicamo che cum ogni industria et pensieri vostro vogliati fare recontiare le dicte strate, dando ogne adiuto et favore ad esso magistro Petro, siché cum celerità se faza quanto havemo ordinato ut supra; et circha ciò faciti non intervengha veruno mancamento. Data Mediolani, ut supra.
Bonifacius.
Cichus.