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1566. Francesco Sforza ai marchesi di Varzi, al podestà, al comune e agli uomini del posto 1454 giugno 18 Milano.

Francesco Sforza informa i marchesi di Varzi, il podestà, il comune e gli uomini del posto che il prete Antonio da Cecina, arciprete di quella pieve, é andato da lui con tutti i suoi diritti disposto a obbedire a quanto gli verrà ordinato. Vuole, perciò, che non si faccia nulla contro di lui, né per il beneficio, stando in attesa della decisione ducale. Ordina all'altra parte di portarsi da lui con tutte le sue rivendicazioni.

Marchionibus Varcii et potestati, comuni et hominibus ibidem.
Perché prete Antonio da Cecina, arciprete de quella pieve, é venuto da nuy cum le raxione sue; et per obedire quanto per nuy serrà ordinato, volemo, non obstante cosa scripta in contrario, per lo passato non si faccia novitate alcuna contra de luy, né con il predicto beneficio fino non scrivamo altro perché, vedute le rasone sue, ordenaremo quanto se haverà a fare. Interea, habiate cura et advertentia che scandali non se commectano, deli quali seressemo malcontenti; et cussì dariano ad avedere ad cui ne fusse casone. Mediolani, xviii iunii 1454.
Facendo commandamento ad l'altra parte che subito venga qui da nuy cum le sue raxone. Data ut supra.
Cichus.