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1751. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis e a Giovanni Chiapano s.d.

Francesco Sforza risponde ad Angelo de Caposilvis e a Giovanni Chiapano informandoli che sono stati da lui quelli di Sant'Angelo,di Castelnoveto e di Bolgari giurandogli fedeltà, come altrettanto hanno fatto i gentiluomini di Candia per la località di Villata. Vuole, quindi, che agli uomini di dette terre non si dia molestia alcuna, anzi si trattino alla pari degli altri sudditi sforzeschi. Dispone che si mandi ai gentiluomini da Sanseverino la lettera con cui esprime la sua riprovazione per i danni fatti ai suoi uomini. Il parlare, che al dire di Santino da Riva, ha fatto Bonifacio da Castignola circa i Borgognoni che arriveranno in aiuto del duca di Savoia, é stato fatto per solo favorire il fatto loro. Vuole che in merito alla profferta a lui fatta di entrare a Valenza o in altre terre del Savoia, gli facciano sapere che assolutamente non deve accettare di prestarsi alla difesa di quelle terre, perché se lo facesse lo avrebbe per nemico. Gli manifestino, all'opposto, che lui, Sforza, vedrebbe di buon grado che togliesse al Savoia alcune sue terre e le saccheggiasse facendo il ìmaggior danno possibile.

[ 464v] Angelo de Caposilvis et Iohanni Chiapano.
Respondendo al'ultima vostra lettera de dì xi del presente, et, primo, circa la parte de quelli da Sanctangelo, da Castelnoveto et Bolgari, dicemo sonno stati qui da nuy et n'hanno iurato la debita fidelità et omagio, et così li zentilhomini de Candia ne hanno iurato la fidelità per lo loco dela Villata; ali quali lochi ordinareti che non sia dato impazo né molestia né damno alcuno, anzi volimo siano ben veduti l'homini d'essi lochi et benissimamente tractati dalli nostri como li altri nostri subditi.
Ala parte del tardare et dimora hanno facto quelli zentilhomini da Sanseverino in questo loro camino et del damno hanno facto al'homini nostri, dicemo che ne é dispiaciuto asai, et per l'aligata li scrivemo in forma che intenderanno quanto piacere n'hanno facto, la quale vogliati ma(n)darglila per messo proprio. Ala parte de quello n'ha mandato a dire a Sanctino da Riva de quella voce et parlare ha facto Bonifatio da Castignola de quelli Borgognoni che degono venire in succorso del duca de Savoya, et cetera, dicemo che esso l'ha facto per favorire il facto loro, ma ali facti se ne acorgeranno. Ala parte de quella proferta gli é stata facta perch'ello intra in Valenza o in altre terre del prefato ducha de Savoya, et cetera, volimo li debiati respondere che per condictione alcuna del mondo esso non lha debia acceptare, né etiamdio debia intrare in terra alcuna del dicto duca de Savoya per defenderla et fare contra de nuy, advisandola che, quando facesse questo et che fusse ali favori del duca de Savoya contra nuy, partiremo l'amititia in modo che may più il reputaremo amico, né li voremo may bene. Ben siamo contenti che se luy pò torre terra alcuna de quelle del dicto duca de Savoya, quale non (a) siano de quelle che aspectano a nuy, le debia torre et sachezarle, et fargli quello male che gli vorà fare; ma como havemo dicto per niente non se metesse ad adiutare et favorire (b) et defendere (c) le terre et cose d'esso duca de Savoya contra nuy et li nostri.

(a) non in interlinea.
(b) Segue le terre depennato.
(c) Segue cose depennato.