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1757. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1454 luglio 15 Milano.

Francesco Sforza esprime a Gracino da Pescarolo il suo sconcerto per aver inteso da Marco Leone che, per la mancanza della piccola somma di lire 136 necessarie per pagare i maestri e i navaroli, le navi non abbiano potuto andare su. Detti denari potevano essere sborsati da lui, Gracino, sicuro che li avrebbe ricuperati. Procuri di fare i predetti pagamenti d'accordo con Marco e di mandare le navi alla destinazione fissata. In merito a quanto Gracino gli ha scritto di maestro Giovanni che, per ia malattia, il fuoco e altro non ha potuto avere in pezzi se non 60 rubbi della bombarda, vuole che gli dia 10 ducati perché continui a fare quanto gli ha ordinato.

Domino Gracino de Piscarolo.
Per lettere de Marco Leone siamo avisati con grande displicentia che le nave per fare il ponte ordinato non sonno potuto andare suso per mancamento de libre CXXXVI da dare ali Maistri et anche ali navaroli, dele qual cose non possemo fare che non se maravigliamo asay de vuy, et non haveressemo creduto, se bene havesti debuto pagare del vostro proprio, che non é perhò nostra intentione che havesseve tardato uno facto de tanta importantia per picola cosa, et ben dovevati credere se vuy havessevo speso per nuy libre CXXXVI ve le haveressemo facto restituire, ma sia como se voglia.
Fati che subito siano pagati li dinari et intendendove con dicto, fate che subito et senza dimora alcuna le nave siano conducte a far quanto se debbe.
[ 467v] Ceterum respondendo ad una vostra lettera circa'l facto de maestro Iohanne, quale per le desgratie seguite così dela malatia, como del foco, et cetera, non ha potuto havere in peze se non lx rubbi dela bombarda, siamo contenti che vuy gli faciati dare quelli dece ducati havevati posti in desposito, sollicitandolo, confortandolo et caricandolo che vada dreto ad fare quanto gli habiamo commisso. Mediolani, xv iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.
Franciscus Sfortia dux Mediolani et cetera, subscripsit.