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180. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1453 agosto 30 "apud Gaydum".

Francesco Sforza risponde a Ludovico da Bologna che Odino è stato, come dovrebbe sapere, arrestato. Lo invita a interporre ogni sollecito perchè Graziolo sia accontentato in modo che lui e la sua gente possano "campegiare o dellà o de qua" e aggiunge, sempre a proposito della spesa per la gente di Graziolo, di concordare con Ludovico che essa "sia satisfacta (...) per cavalli cinque e fanti dece lo dì". Vuole che Ludovico procuri che ogni soldato abbia il danaro che gli spetta. Faccia sapere a Pietro da Lonate lo stupore del duca per la tolleranza della morosità dei suoi uomini a fare i pagamenti dovuti. Non occorre che più gli parli degli uomini di Pontecurone, di Viguzzolo e di Antonio da Cassano. Si rivolga ad altre terre che devono denari ai soldati, procurando che assolvano al loro dovere.

Lodovicho de Bononia.
A questi dì passati havemo recevuto più toe lettere per Ie quale restiamo ad compimento avisato de quanto n'hay scripto. Et respondendoti, primo, ala parte de Odino dicemo che, retrovandose a Milano, l'havemo facto destinire, como credemo haverai inteso, siché circa ciò non bisogna che tu fazi altro. AlIa parte de quello resta havere Gratiolo, dicimo che tu soliciti, con ogni via e modo più expediente che te parerà, siché luy senza piu dimora habia el dicto suo resto, perché intendemo omnino che Iuy et tute quelle nostre gente che sonno dal canto dellà debiano campegiare o delIà o de qua; et così como dicimo de Gratiolo. Intendemo ancora de ogni nostro soldato, che resti ad havere dinaro alcuno per la mane tue, che fazi tuti habiano integramente restano ad havere, senza che de ciò scriva a nuy più [ 49r] cosa alcuna; et fa' che piutosto se habiano a lamentare Ii homini nostri che Ii dicti soldati. AlIa parte delIa spesa del dicto Gratiolo, ne pare che tu diche bene, cioè che Ie sia satisfacta la spesa per cavalli cinque e fanti dece lo dì, la quale distribueray per Ie terre sonno state renitente al pagamento suo. AlIa parte delli homini de Petro da Lonate che sonno renitenti al pagamento loro, dicemo che tu debbi dire al dicto Petro che proveda omnino, et fazi con effecto che subito et senza piu dilatione de tempo, che essi homini paghano integramente el debito loro, certificandolo che se'l non farà ne scorozaremo in modo con luy che'l conoscerà ne sia rencresciuto. Et se maravigliamo bene che luy habia comportato tanto a dicti suoi homini che siano stati renitenti fino a questo dì, perchè Iuy per dare bono exemplo alIi altri doveva fare che loro fosseno li primi a fare el debito suo. AlIa parte de quelli da Pontecurono e Viguzolo et de Antonio da Cassano, dicimo che senza ne scrivi più a nuy cosa alcuna debbe providere e fare che ciascuna altra terra e lochi che restano dare dinari alcuni ali dicti nostri soldati fazano el debito subito subito integramente per Ii dicti respecti. Et circa ciò voglili mettere ogni tua sollicitudine, diligentia et ingegnio, perchè qui consiste el bene et salute del stato nostro a fare che se possiamo valere de presenti delle dicte nostre gente. Data in castris nostris apud Gaydum, die xxx augusti 1453.
Leonardus.
Iohannes.