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212. Francesco Sforza alla duchessa Bianca Maria 1453 agosto 25 "apud Gaydum".

Francesco Sforza informa la moglie di avere, in seguito all'avvenuto eccesso, rimandato a Pavia il capitano di giustizia, che lei, abrogando l'invio fattone dal Consiglio segreto, aveva richiamato per rispetto della commissione ducale fatta al podestà. Lui, duca, ha dato piena facoltà di intervento sia al capitano che al podestà, cui la duchessa oralmente imporrà di intervenire contro i malfattori, senza riguardo per persona alcuna.

[ 56v] Illustrissime domine ducisse Mediolani.
Havemo recevuto la lettera delIa signoria vostra circa lo excesso commesso in quella nostra cità de Pavia; così anche siamo avisati dal nostro Conseglio secreto de quanto la signoria vostra gli haveva mandato a dire per domino Andrioto, il perchè loro havivano deliberato a de mandare e mandato Iì ad Pavia il capitaneo nostro de iustitia per intendre et provedere ad dicto excesso et, siando venuto là el dicto capitaneo, l'aviti facto retornare indrieto per respecto delIa comissione per nuy facta al potestà. Unde, respondendo, ve dicemo che nuy havemo havuto tanto despiacere de questo excesso et tanto l'havemo a cuore che non poriamo scriverlo; il perchè havimo scripto al Conseglio che remandino lì ad Pavia il predicto capitaneo nostro de iustitia con piena commissione a luy et al potestà nostro, conforme ad quella gli havemo facta nuy de qua, de intendere questa excesso, et procede(re) virilmente et farne tal demonstratione et punitione che siano puniti Ii cativi et altruy sia exemplo, et che no(n) sentiamo novelle. Sichè voglia la signoria vostra circa ciò fargli ad tuti doi strictissima comissione b ad bocha che non guardino in volto ad persona del mondo, et in questo dargli quello favore et adiuto sia necessario per modo si ne fazi tale executione che un'altra volta siano più savii e siamo contenti gli sia el capitaneo, perchè ogniuno intenda quanto ne sia de spiacere questo et che intendemo non sia nisuno tanto ardito che presuma farlo per l'avenire. Data apud Gaydum, die xxv augusti 1453.
Zanetus.
Cichus.

(a) deliberato su rasura.
(b) comis su rasura.