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222. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1453 settembre 6 "apud Gaydum".

Francesco Sforza srive a donna Luchina dal Verme di avere accolti quei compagni, uomini d'arme di Taddeo dal Verme che sono ritornati e li ha riconcigliati con Taddeo, oltre a ordinare che venissero reintegrati in tutti i loro beni. Faccia pur lei altrettanto.

Domine Luchine de Verme.
Siando retornati quelli compagni, homini d'arme del strenuo Thadeo dal Verme, quali erano fugiti, gli havemo acceptati ala gratia nostra reconzatoli con dicto Thadeo, e fatoli restituire ogni cosa del suo e liberamente fato relaxare Ii beni et robbe gli havevamo facto descrivere nele terre nostre; e per questo a noi pare, e volimo che vuy simelmente faciati restituire e libere relaxare le robbe e bene tolti, o descriti, in le vostre terre al vilano da Pivarolo et a qualunche altro delli dicti compagni quali erano fugiti, e mò sono retornati, confortandove a farli bono tractamento e vederli voluntera como prima. Data apud Gaydum, die vi septembris 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.