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32. Francesco Sforza a Morello da Parma (1453 agosto 7 "in castris nostris felicibus apud Gaydum").

Francesco Sforza avverte Morello da Parma che i nemici intendono passare l'Adda fra Pizzighettone e Lodi per una cavalcata nel Lodigiano.Per intralciare le intenzioni nemiche vuole che si accordi con suo fratello Corrado mettendo die noctuque guardie per acqua, terra e per tutta la sponda dell'Adda in modo da interdire ogni ostile passaggio. In simile forma, con le debite variazioni, il duca ha scritto a Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, al conestabile dei fanti Gapare da Suessa e al fratello del duca, Corrado.

[ 11v] Domino Morello de Parma.
Perchè havemo adviso certo che l'inimici denno fare una cavalcata in Lodesana et denno passare Adda in le barche, ma non sapemo dove passerano, ma fra Pizguitone et Lodi è certo che passeranno dovendo passare, pertanto, aciochè a l'inimici non rescha el pensiero, vogliati intenderve con Conrado, nostro fratello, et fate tal provedimento de sentite guardie e scolte, et per acqua et per terra et per tuta la rivera d'Adda, da Pizguitone perfino ad Lodi, per tuto, per modo che in loco nessuno, nè de dì, nè de nocte, possano passare che non siano sentiti et che non possano fare damno né correria in quelle parte. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit Iohani Caymo, commissario Pizleonis, Gasparri de Suessa, peditum conestabili et magnifico Conrado de Foliano, fratri nostro carissimo, mutatis mutandis.