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348. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 ottobre 6 "apud Gaydum").

Francesco Sforza segnala al luogotenente di Lodi che, in seguito alla venuta di re Renato, l'esercito era di parecchio aumentato per l'arrivo lì di truppe regie e di quelle sforzesche, già sul fronte monferrino. Era necessario che facesse un bando che imponesse agli uomini della città e del contado di fornire, secondo le loro possibilità, biada per i cavalli, vino, pane, carne salata e altre vettovaglie, assicurandoli che oltre a non pagare dazio, "gli sarà facte bona compagnia e se trovarano fare bono guadagno". In simile forma fu scritto a: podestà di Pavia, Oldrado, podestà, Anziani e capitano di Parma, marchese Orlando Pallavicino, conte Stefano, marchese di Soragna, luogotenente, podestà, referendario, Anziani e capitano del divieto di Piacenza, Fu replicato, triplicato e quadruplicato al luogotenente di Lodi, al podestà di Pavia.

Locumtenenti Laude.
Acioché'l nostro felice exercito, qual de presente molto e molto se ingrossò per la venuta dela mayestà del re Renato con Ie sue e nostre gente, quali erano al'imprexa del Monferrato sia abondevole de victualie, volimo che publice faciati bandire in quella nostra cità et anche in Ie ville et terre del contado che qualunque, segondo la facultà sua, debba far condure qua al dicto exercito nostro biava di cavalli, vino, pane, carne salata e qualunque altra generatione de victualie, avisando e certificando ogniuno che, ultra che non pagarano datio alcuno, gli serà facto bona compagnia e se trovarano fare bono guadagno et a noy serà cosa gratissima. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma scriptum est potestati Papie, domino Oldrado; potestati, Ancianis et capitaneo Parme, domino Orlando, marchioni Palavicino, comiti Stefano, marchioni Soranie; locumtenenti, potestati, referendario, Ancianis et capitaneo devetus Placentie; locumtenenti Laude et potestati Papie. Duplicata die viii octobris, et triplicata, quatruplicata die.
Cichus.