Registro n. 16 precedente | 373 di 1825 | successivo

373. Francesco Sforza al milite Morello da Parma (1453 ottobre 16 "contra Pontevichum").

Francesco Sforza conferma al milite Morello da Parma di aver preso atto di quanto comunicatogli della cattura di due figli e del furto del bestiame di quel suo amico di cui ha favorito la sitemazione a Montodine. Si dice certo che Gaspare da Suessa imporrą alla sua gente la liberazione e restituzione impostegli e ordinerą ai suoi uomini di non dare all'amico altre noie.

Domino Morello de Parma, militi.
Havemo inteso quanto ne scriveti de quelli de Gasparro da Suessa, quali hano preso quelli duy fioli de quello amico, quale de nostra consientia et voluntą havevati assecurato che staesse a Montedena per quello respecto del quale ne scrivestivo, del che molto ne rencresce; et per la loro liberatione et anche del bestiame gli hanno tolto nuy scrivemo al dicto Gasparro che subito, senza exceptione alcuna, gli facia relaxare; et ordine con Ii suoy che pił non gli debbano molestare. Sichč relaxandoli, como siamo certi farą, affidaritelo anohora ch'el gli possa stare liberamente e fare a modo usato.
DeI'altre parte di vostra lettera restamo avisati e non accade dire altro, se non che attendiati a bona guardia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.