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395. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 ottobre 23 "apud Varolam Alghixiorum").

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi che intende scaricare da sè la spesa dei due retrovardi, che carica su quelle comunità. Quanto al galeone non ha preso ancora alcuna decisione. Ringrazia, accomiatandosi da loro, quelli che, a sue spese, hanno avuto a che fare con i due retrovardi. Nel medesimo giorno si è scritto a Iacobo da Crema di mandare 400 rocchette in due casse a Cremona a Giovanni Filippo de Alegris, che poi le farà pervenire a Bartolomeo da Cremona.

Locumtenenti Laude.
Respondendo ale vostre lettere circ'al facto delli duy retrouardi et del galeone, li quali fin a mò havemo facto pagare nuy di nostri dinari, dicemo che a nuy non pare né volemo più la spexa delli dicti duy retrouardi; del galeone non havemo anchora facto deliberatione, cioè che se debbia fare, ma presto deliberaremo et ve responderemo a pieno. Ben ve confortiamo et caricamo a tenere sollicitati quelle comunitate che mantengano quelli altri duy retrouardi como hanno facto per lo passato, avisandole, confortandole [ 114r] a stare de bona voglia, che in brevi metteremo in tale asseto le cose nostre che veneranno a cessare quelle spese et anche delle altre et haveranno a godere in pace et tranquilitate; fariti aduncha dare licentia a quelli hanno servito fin a mò a nostre spexe quelli duy retrouardi ringraciandoli del bono servitio. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
Die suprascripto.
Scriptum fuit Iacobo de Crema quod mittat quatuor centum rochetas in duobus capsis Cremonam in manibus Iohannis Filippi de Alegris et quod ordinet quod dictus Iohannes Filippus mittat eas in manibus Bartholomei de Cremona.
Ser Iacobus.
Cichus.