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404. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 ottobre 27 "apud Adellum".

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi che, dopo aver esaminato Riccardo con la corda e inteso il capitano Bartolomeo, lo informerà della sua decisione. Per il galeone non vuole più sopportarne la spesa: basta una guardia. La stessa cosa vale per il revellino per cui i quattro fanti, alla fine della loro ferma, saranno licenziati: saranno sufficienti, ogni notte, otto o dieci fidati cittadini di guardia, mentre, di giorno, ne avranno cura il conestabile del ponte e i suoi fanti, oltre il suo intervento di controllo. Gli va quanto lui ha scritto circa le biade, che giornalmente rincarano.

[ 115v] Locumtenenti Laude.
Havemo recevuto le vostre lettere, ale quale, respondendo, quanto ala parte de Ricardo, examinato con la corda, e de Bartholomeo, capitaneo, in brevi deliberaremo quanto vorimo se facia et deinde ve ne avisaremo. Ala parte della spexa del galeone, a nuy non pare né volemo più quella spexa, sichè ordinate che gli sia pure una guardia et toliti via li paroni e lo conestabile,e bastarà una persona che l'habia a guardare con bona diligentia. Similiter dicemo delli fanti del revelino, che a nuy non pare più necessaria quella spexa; sichè, quando serano in capo del suo servito quelli quatro fanti, gli potriti dare licentia e lassarli andare per li facti suoy, ordinando prima che ogni note otto o dece guardie delli fidati dela cità gli faciano la guardia, et el giorno el conestabile del ponte con li suoi fanti habia la cura d'esso, andandoli voy ancora a sollicitarli et visitarle qualche fiate. Ala parte delle biave, quale dietim reincariscano excessivamente, a noy piace el ricordo vostro, et così scrivemo per le alligate quanto ne haveti scripto et avisato. Data apud Adellum, die xxvii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.