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690. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 dicembre 22 "apud Marchariam".

Francesco Sforza richiama al Colleoni quello che gli ha fatto sapere circa il fatto della Val Camonica e gli comunica di aver ordinato a suo fratello Alessandro di intendersi con il Colleoni sul da farsi in merito alle cose della Val Camonica. Vuole, perciò, che lui tralasci l'impresa della Valle San Martino e della Valsassina e attenda alle cose della Val Camonica per la quale ha scritto a suo figlio Tristano, a Sagramoro da Parma, ai Sanseverino, a Colella da Napoli, ad Angelello da Lavello, ad Antonello da Borgo di trovarsi a Primeto e fare quanto diranno loro suo fratello e lui.

Bartholomeo Coleono.
Voi haveriti inteso quello ve avimo scripto per nostre date a XVIIII et XXI del presente circa al facto delle cose de Val Camonica, et haverite inteso l'animo et dispositione nostra che è de favorire le doe cose. Pertanto havendo scripto al magnifico Alexandro, nostro fratello, che se debia intendere con voi ad fare quanto serà di bisogno circha de zò, vi confortiamo, carichamo et stringemo cum ogni studio, cura et diligentia vostra debiate atendere alle cose de Val Camonica, lassando piutosto stare l'impresa de Val Samartino et de Valsasena, et fare per modo che alli inimici non possino rescire li pinsieri, cavalcando colli vostri et colli altri dove serà bisogno et facendo in questo facto como havemo speranza in voi, avisandove, che ad ciò che possate meglo favorire la dicta impresa, che nui scrivemo ad Tristano, nostro figlolo, ad Sacramor da Parma, alli Sansoverinisci, ad Colella da Napoli, ad meser Sacramor Vesconte, ad Angelello da Lavella, ad Antonello da Borgo che debiano stare im Prineto et fare quanto li serà commisso per voi et per lo dicto Alexandro, perchè, inten(den)dovi insema con lo dicto Alexandro, intendimo da tucti siati obediti como la persona nostra. Ex castris nostris apud Marchariam, xxii decembris 1453.
Cichus.
Die suprascripto.
In simili forma scriptum fuit magnifico Alexandro Sfortie, mutatis mutandis.