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746. Francesco Sforza al Comune e agli uomini di Urago 1454 gennaio 11 Marcaria.

Francesco Sforza accetta le scuse del comune e degli uomini di Urago, scuse convalidate anche dal Colleoni, per il passaggio non consentito di gente diretta a Crema, purchè in futuro facciano tale guardia che nessuno passi senza che lo avvertano e facciano i debiti segnali. Li assicura che non manderà gente, ma solo quei cavalli di suo fratello Alessandro che a loro toccano secondo il compartito.

Comuni et hominibus Uraghi.
Havemo recevuto la vostra lettera et inteso quanto ne scriveti facendo la scusa vostra delle gente passareno l'altro dì che andareno verso Crema, che vuy non le sentisti, et cetera, el che ne scrive anchora el magnifico Bartholomeo Coleono; ala qual, respondendo, dicemo che crediamo sia como vuy diceti et, per questa volta, siamo contenti havere per scusati cum questo che, da mò inanze, stati attenti con tale guardia et advertentia che niuno non possa più passare che non lo sentiati, et fazate Ii debite signali, acioché qualunque haverà a passare, sia preso, como ne scriveti che fareti.
Ala parte de mandare Iì gente, dicemo che non gli volemo mandare altre (a) se non quelli cavalli de Alexandro, nostro fratello, quali ve tochano per taxa secundo el compartito facto (a)l'altre che tochano ad esso Alexandro; sichè volemo Ii debiati acceptare senza contradictione alcuna, alli quali fareti il dovere, como faranno Ii altri.
Data Marcharie, xi ianuarii 1454.
Iohannes.

(a) Segue che depennato.