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752. Luchina dal Verme a Francesco Sforza 1454 gennaio 10 "Ex Sancto Iohanne".

Donna Luchina dal Verme si lamenta con il duca per i danni fattile dai Correggesi, benchè le abbiano tolto Poviglio. Si duole anche con i Parmensi che voglione costringere le sue due villette, Enzano e Bersagneto, a pagare un sussidio mai prima prestato, siccome esse concorrono con la rata loro spettante agli oneri con le altre terre vermensi. Nè basta, donna Luchina ha di che da ridire contro il capitano di Casteggio che si impiccia delle sue terre, perchè lei i carichi, cui è tenuta, li ha ripartiti in tutte le sue possessioni e fa presente che lo scorso anno ha versato più di lire 4000, al di là delle 1000 lire di cui, senza alcun vantaggio ducale, si sono appropriati gli ufficiali sforzeschi. A conclusione dei suoi lai non le resta che la richiesta di un intervento dello Sforza perchè ponga fine a ciò che non torna nè ad onore nè ad utile del duca. Astorre mandò dal duca il suo cancelliere Ottaviano, che portò le lettere ducali a Francesco Visconti e a Guarniero Castiglioni.

Illustrissimo domino duci Mediolani.
Illustrissime princeps et excellentissime domine domine mi singularissime, per questi Corezesi me fi facti de grandissimi damni, non obstante che m'habiano tolto Povilio; per questo non stano che ali mei poveri homini gli fano ogni destracio e poi li Parmesani a doe mie villete, Henzano e Bersagneto, li voleno astrizere a graveze de sue taglie e subsidio, cosa che may non fo facta che le mie terre fossano may astrecte per li Parmesani a veruno pagamento, perchè delle mie graveze supportano la rata soa con le altre mie terre. Supplico ala excellentia vostra se degna de scrivere in modo che cognoscano che l'intentione vostra sia siano reservate, como sonno sempre state per lo passato, et fare revocare omni molestia; et così supplico ad essa che la se degna de scrivere al capitaneo de Giastezo che non se impaza delle mie terre, perchè li carigi mei me li convene partire in le mie terre et fare tal ordine che la excellentia vostra habia l'intentione sua. Perchè invero, illustrissimo mio signore, le sonno tanto agravate le terre mie che invero questo anno passato agio passato dello mio più de libre iiii mila, oltra che questi vostri officiali hanno robato ale mie terre più de libre mille; e più me dole che la excellentia vostra non ha havuto emolumento nesuno, et per questo se degna la prelibata vostra excellentia farli tale provisione che simili officiale non habiano a manezare in le mie terre nì fare simili officii, perchè non fanno honore né commodo a vuy et a mi et ale mie terre damno et vergogna, et sempre me vanno rumpendo ogni bono ordine et me mettano in desordine per modo che la excellentia vostra se conturba con me, la quale turbatione me fa venire li dolori della morte; ala quale excellentia mi et li mei fioli recomando. Ex Sancto Iohanne, x ianuarii 1454.
Respondit dìe xi ianuarii 1454.
Ex excellentie sue servitrice Luchina de Verme, et cetera.
El signore Astor mandò dal signore ducha Octaviano, suo cancellero, quale portò lettere ducale ad domino Francischo Vesconte et domino Guarnerio.