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790. Francesco Sforza ad Astorgio Manfredi, signore di Faenza 1454 gennaio 18 "in villa Aquanigre".

Francesco Sforza scrive ad Astorgio Manfredi, signore di Faenza, che è superfluo ogni suo ringraziamento per l'onore ricevuto a Cremona, perchè nel castello di Cremona, di Lodi, di Pavia, di Milano o di altro luogo sforzesco deve sentirsi come a Faenza. Lo ringrazia per i suggerimenti datigli. Lo informa che da Acquanegra, domani si sposterà ad Asola: sarà informato di quanto accadrà, così come avverrà per quella cosa di cui è a conoscenza.

Magnifico domno tanque fratri nostro carissimo domino Astorgio de Manfredis, Faventie, et cetera.
Havemo recevuto la lettera della vostra signoria et inteso quanto quella ne scrive rengratiandone del'honore recevuto ad Cremona, et cetera; al che respondendo, dicemo che non bisogna la vostra signoria de ciò ne rengrazia perchè ogni honore suo è nostro medesmo. Et essendo essa vostra signoria in castello de Cremona, o de Lode, o de Pavia, o de Milano, o altrove nel paese nostro [ 212v] pò reputare proprie essere in quello de Favenza; sichè non bisogna vostra signoria ne rengrazia per questo. L'avisi ne fa essa vostra signoria ne sonno stati cari et ne la rengraziamo. Nuy ogi siamo venuti qui et domane, con la Dio gratia, andaremo ad campo ad Asola. De quanto seguirà ne serà essa vostra signoria avisata; de quella altra facenda che essa vostra signoria sa, la cosa pur sta così ancora; de quanto ne seguirà ad effecto, la vostra signoria ne sara avisata. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.