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972. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1454 febbraio 20 Milano).

Francesco Sforza scrive al Colleoni che gli uomini di Val Caleppio, che fin qui hanno sopportato 200 cavalli, cui hanno dato strame, e 230 bocche, alle quali hanno somministrato pane e vino, dicono che ora la loro situazione è diventata intollerabile. Di ciò si è fatto ieri parola ad Abbondio, suo cancelliere. Il duca gli chiede di "aleviarli de qualche cosa".

Bartholomeo Coleono.
Se sonno doluti con nuy l'homini de Valle Calepio dicendo che hanno ale spalle ducento cavalli et ducento trenta boche de vostra (signoria) ad li quali fino ad qui loro hanno facto Ie spese de pane et vino et cosl de strame aIi cavalli. Et questo hanno facto voluntere et fariano per l'avenire se potessero, perchè loro hanno mal il modo de vivere per loro; et heri sera de questo parlassemo ad Abondio, vostro cancellero, perchè questo gli è caricho insupportabile, et cetera. Mò nuy Ii remandiamo ala magnificentia vostra, confortandovi che Ii voliati provederli como meglio ve parerà con aleviarli de qualche cosa, perchè li possano stare, et supra in tuto nuy ve Ii recomandiamo. Mediolani, xx februarii 1453. (a)
Christoforus.
Cichus.

(a) Così in A.