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982. Francesco Sforza ad Antonio Secco, commissario di Geradadda (1454 febbraio 22 Milano).

Francesco Sforza dice ad Antonio Sico, commissario di Geradadda, di aver preso atto di quel che gli ha riferito circa l'andare solo di Antonello del Borgo nei boschi verso Crema. Lo informa che, primar delle sue lettere, ha convocato da lui detto Antonello e lo tratterā con lui, mentre lui, Sico, procurerā, cautamente, di sapere chi se ne va e viene per quei boschi, certo chč Antonello non smetterā di menar trattative tramite i suoi uomini.

Antonio Sicho, comissario Glareabdue.
Havemo recevuto le toe lettere, date xxi presentis, per le quale tu ne avisi che Antonello del Borgo č veduto andare solo solo neli buschi verso Crema, et cetera, como altra volta fece; ale quale respondendo ce avisamo che, nanti la receputa d'esse tue lettere, havevamo mandato per lo dicto Antonello che venisse a nuy. Et venendo tentaremo retenerlo, et, volendo far bene, gli faremo bono tractamento; ma in questo mezo habii l'oghio al panello et provede con bona diligentia che sinistro [ 262r] o mancamento non intervenga, facendo per alcuni fidati delli tuoy provedere a quelli boschi cautamente chi gli vene et chi gli andarā de questi del dicto Antonello, perchč se bene venesse qui esso Antonello et havesse voglia de malignare non staria per lo suo essere qua de far menare le pratiche per li suoy, ma, stando tu su lo aviso lā, e nuy de qua, venendo dicto Antonello non poterā intervenire mancamento alcuno. Siché studiate per ogni modo de intendere le pratiche che se menano. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.