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224. Francesco Sforza ad Antonello da Piacenza 1450 novembre 6 Milano

Francesco Sforza fa presente ad Antonello da Piacenza la discordanza della sua benevola visione della città rispetto a quella che ne danno gli uomini del luogo e Antonio Trivulzio: trovandosi sul posto, Antonello cerchi di risarcire i danni. Inviti poi gli uomini d'arme a pazientare negli attuali loro stanziamenti: si provvederà in meglio sia riguardo a ciò sia per il grano.

[ 47r] Domino Antonello de Placentia.
Havemo recevuta la toa littera et inteso quanto ne scrivi che tu non habbi trovato sia stati facti tanti damni et robamenti alli homini de quel luoco de Cotogno quanti erano decti a noy, et cetera. Dicemo che non dicono cossì li homini de quel luoco nì etiam miser Antonio da Triulsio, a cui specta questo facto, pur, dapoy che tu sey lì, vogli provedere de far satisfare tucti li damni che sonno stati facti a quelli boni homini et che restino contenti. Alla parte deli allozamenti per quelli homini d'arme che sonno allozati là, dicemo che presto gli provediremo et mecteremoli in loco che starano bene et che loro restarano ben contenti. Al facto del grano, noy spectiamo la resposta da Cremona et, venuta che sia, gli provediremo, per modo che de quello gli serà ciaschuno de loro ne havirà la parte sua. Mediolani, vi novembris 1450.
Cichus.