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251. Francesco Sforza ad Ambrogio Crivelli e Giovanni Castiglioni 1450 novembre 11 Milano

Francesco Sforza informa Ambrogio Crivelli, podestà di Varese, e in particolare Giovanni Castiglioni che per liberare la pieve di Varese dalla presenza della gente d'arme occorre che si versino 600 ducati d'oro, dei quali 500 vanno dati a Sagramoro da Parma e 100 a Giovanni da Scipione.

[ 51v] Potestati Varismi (1) et Iohanni de Castiliono, domine Grille.
Como tu, Iohanne, sey informato, siamo convenuti che quella pieve del nostro borgo de Varese paga secento ducati d'oro et nuy li levemo la gente d'arma da casa, perché non havivemo el modo levargli altramente. Et perché havemo assegnati li dicti denari ali strenui Sagramoro da Parma (2) et Iohanne da Sipione, volemo et ve carrichiamo quanto più possemo che diati subito et presto spazo ali dicti Sagramoro et Iohanni, numerando ad Sagramoro ducati 500, cioè cinquecento, et a Iohanne cento, avisandove che li dicti non se potranno levare se prima non hanno li denari. Siché quanto più presto glili fareti dare meglio serà, acioché possanno levarse et andare dove gli havemo ordinato. Data Mediolani, xi novembris 1450.
Iohannes.


(1) Identificato come Ambrogio Crivelli (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 218).
(2) Si tratta di Sagramoro Miraldo da Palmia.