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288. Francesco Sforza ad Alberto Santi da Trezzo 1450 novembre 19 Milano

Francesco Sforza replica ad Alberto Santi da Trezzo che dei cavalli di Giacomo Piccinino egli deve curarsi solo di quelli personali del condottiero, che il duca vuole per sé. Questi cavalli vengano consegnati a un inviato di Luchina Dal Verme.

[ 61r] Alberto Sancto.
Per altre nostre te havemo scripto che volevamo non te impazasse de cavalli, robbe, beni et cose de Iacomo Piccinino, che havevamo remesso tucto questo facto ala magnifica madonna Luchina dal Verme, excepto quelli cavalli dela persona soa, quali sei informato et avisato vogliamo per noy. Et come per quelle havemo decto, cossì per queste te replicamo che non volemo te impazi de dicti cavalli, robbe, cose et beni del prefato Iacomo Piccinino, excepto quelli cavalli volimo noy, anzi volimo li debi assignare ad uno mandato dela prefata madonna. Et interim gli havirai diligentia, sollicitudine et cura niente ne vada in sinistro, si hai caro fare cosa ne piaza. Et cossì avisaray essa magnifica madonna Luchina, ad ciò possa provedere opportune a ciò. Et questa è la intentione nostra, la quale observaray. Mediolani, xviiii novembris 1450.