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320. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1450 novembre 22 Milano

Francesco Sforza si compiace con Lancillotto da Figino per le dichiarazioni di fedeltà avute dalla gente d'arme di Carlo Gonzaga e dagli uomini di Pontecurone. Cerchi di convincere la gente del tortonese a dare ai soldati alloggiamento e quant'altro loro si dà.

Lancilotto de Figino.
Inteso quanto ne scrive dela fidelità hay tolta da quelle gente d'arme del'illustre signore miser Carolo (1) et dal'homini de Pontecurrono, et cetera, ne piace et siamone molto contenti, commendandoti summamente dela diligentia et sollicitudine hay usata in exequire questa nostra voluntà. Et perché poteria essere che alcuni lochi del tertonese dove sonno allogiate dicte gente seriano retrogradi ad dare alle dicte gente le taxe et altre cose ordinate per lo vivere loro, volimo debbi ordinare gli provedano per lo vivere loro come hanno facto per lo passato, senza exceptione alcuna. Data Mediolani, die xxii novembris 1450.
Iohannes.


(1) Carlo Gonzaga.