Registro n. 3 precedente | 571 di 801 | successivo

571. Francesco Sforza a Giacomo Cozo e al podestà di Cassano 1450 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza ordina al connestabile Giacomo Cozo che, capitando qualcuno che non agisce onestamente, egli deve saperne il che, il come, il nome, e chi è.

Iacobo Cozo, conestabili.
Perché siamo informati che quelli fanti et gente sonno ad Rivalta et l'altri della signoria de Venesia passano ad quella bastia et dal canto de qua fanno robbarie et cose deshoneste, maxime al retornare, et fanno anchora cose da non comportare, et intendemo proverdergli opportunamente. Volemo sey solicito et attento che, si nisuno ne capita lì che facesse cosa che non se dovesse, debbi vedere chi è et como se chiama et el nome et che e como, sì che sappiamo ogni cosa, che non gli serano comportate. Et advisaray noy como haveray facto de ogni cosa. Laude, xviiii decembris 1450.
Cichus.
In similli forma potestati Cassiani. Data ut supra.