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797. Francesco Sforza a Bocaccino e Simone da Spoleto 1451 febbraio 11 Lodi

Francesco Sforza assicura Bocaccino e Simone da Spoleto che non c'è alcun problema se quella signoria non vole intrare in altra spesa. Vuole che dichiarino che se Carlo Gonzaga contrafacesse, il duca esige che la pena de li dicti lxxx milia ducati si paghi per ogni modo.

Bocacino et ser Simone de Spoleto.
Per le vostre de dì primo iii et iiii del presente, remanemo avisati apieno de quanto ne haveti scripto et de quello che haveti sequito là. Ve dicemo: dapoi che quella excelsa signoria non vole intrare in altra spesa né fare provisione ale cose che possano occorrere, como per vostra parte haveti rechesto, in questo facto non se vogliamo impazare più che vogliano loro, como per lo nostro proprio, siché, poi non se pò trare altro effecto, volimo che tu te ne venga in quo da nui ti, ser Simone, et non aspectare che te scriviamo altro. Del facto de messer Carlo havemo inteso quello ne scriviti; ve dicemo che nostra intencione è et così volimo che dechiarati là ad ognuno che, se per caso alcuno lo dicto messer Carlo contrafacesse, intendimo che la pena deli dicti lxxx mila ducati se paghi per omni modo et che ne volimo tal cautella et promessa che, quando lo caso accadesse, non volimo havere a debatare, ma volimo essere certi havere li dicti denari. Data Laude, ut supra.
Cichus.