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1024. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1451 giugno 22 Milano

Francesco Sforza ordina a Luchina Dal Verme di lasciare le belle parole e andare al sodo dando il dovuto (15 ducati per lanza, come lui fa dare alli altri soldati sforzeschi) a Boccacino Secco.

Domine Luchine de Verme.
Per altre nostre littere ve havimo scripto et anche facto dire più volte che dovesti fare el dovere suo al spectabile Bocchacino Secho, acioch'el podesse provedere alle necessitate sue, el che vuy (a) non l'havity facto allo effecto, sed tantum datogli tale parole et promesse generale, quale non gli satisfanno al bisogno suo. Et perché mò dicto Bochacino si ritrova essere a grande extremitade, acioch'el se possa aiutare da essa et providere al facto suo, vi confortiamo, stringemo et caricamo quanto più possiamo che gli vogliati fare dicto suo dovere cum effecti et non cum parole a rasone de quindici ducati per lanza, como nuy havimo facto dare alli altri soldati nostri. Né in questo vogliati fare contraditione alcuna, acioché nuy non habiamo casone a scrivere più, né che luy ne habia a fare più rechiamo, né a suportare sinistro. Et aciò crediati questo essere di nostra mente havimo sotoscripta la presente di nostra propria mano. Data Mediolani, die xxii iunii MCCCCLprimo.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) In A erroneamente nuy.