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1331. Francesco Sforza al podestà e all'officiale sulla peste di Pavia 1451 novembre 14 Parma

Francesco Sforza scrive al podestà e all'officiale sulla peste di Pavia perché facciano rientrare in città la donna di maestro Guglielmo con i figli e la sua famiglia.

Comunitati et potestati et officiali super peste civitatis Papie.
Perché la donna de maestro Guilielmo, nostro ingegnero magistro de orologi è stata da circha uno mese fuore del corpo de quella nostra cità cum la soa famiglia, pertanto volemo, havuta questa, voy debiate lassare intrare dentro della dicta nostra cità la dicta donna del dicto magistro Guilielmo cum soy figlioli et famiglia et ogni altra cosa del suo, liberamente et senza exceptione alcuna, non obstante cosa alcuna in contrario. Data Parme, die xiiii novembris 1451.
Cichus.
Restamo advisati quanto per doe toe littere ne hay advisato del facto deli carri; ad che non respondemo altro, si non che da puoy è morto el Mangaroto, tu vogli fare conzare quelle nostre care de qualche un altro maestro, siché presto siano acconzi. Nuy scrivemo per l'alligata al podestà nostro de Pavia che lassi intrare la donna de magistro Guilielmo dentro quella nostra cità de Pavia; siché faraglila presentare. Data Parme, die xiiii novembris 1451.
Cichus.