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1514. Francesco Sforza a Angelo Stufa 1451 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza ringrazia Angelo Stufa, oratore fiorentino a Bologna, per quanto ha riferito di ciò che hanno detto gli ambasciatori del Re e i Veneziani per indurre quella comunità alla loro volontà e quanto lui ha detto in contrario. Lo informa che, per dargli maggiore aiuto, manda lì Sceva da Corte, oratore ducale, informato della volontà ducale.

Spectabili amico nostro carissimo Angelo de Stufa, oratori Florentino Bononie.
Spectabilis amice noster carissime, ali dì passati recevessemo doe vostre littere per le quale intendessemo la caxone dela venuta vostra a Bologna et deinde quanto hanno dicto publice in quella citade li ambaxiatori dela maestà del Re et Venetiani et privatim per indure quella comunità et particulari citadini ala voluntà loro et cossì etiandio quanto voy dicete et operate in contrario, siché non li rensca el pensiero, del che sommamente ve rengratiamo, et perché habiate più favore ad reprimere et guastare li designi et insidie de costoro et possiate meglio al tucto reparare, mandiamo là el spectabile messer Sceva de Curte, nostro oratore, informato appieno del parere nostro et deli modi se hanno ad servare per la conservatione de quello presente stato et li havimo commesso che in ogni cosa se debbia intendere con vuy; però piaciave darli quella fede propria che daresti ad nuy medesmi se a bocha ve parlassemo. Data Laude, die xviiii decembris 1451.
Iohannes.